Quando il datore di lavoro può installare un sistema di videosorveglianza occulto ossia non segnalato, per tutelare il patrimonio aziendale? Una recente pronuncia della Corte di Strasburgo, dell’ottobre 2019, chiarisce alcuni punti sul tema e specifica quando come e perché una tale modalità di controllo può considerarsi lecita.

È veramente possibile un controllo occulto?

Lungi dal ritenere che da oggi il datore di lavoro è libero di istallare un sistema di videosorveglianza occulto al fine di controllare i locali aziendali e l’operato dei propri dipendenti, in bando ai principi e ai necessari adempimenti sinora richiesti.

Il caso della Corte di Strasburgo:

Analizziamo ora, nel dettaglio il fatto. La vicenda che ha occupato la Corte di Strasburgo ha origine dal licenziamento di alcuni dipendenti di un supermercato. Il datore di lavoro al verificarsi di ammanchi significativi di merce pari ad un ammontare di 82.000 euro, e a fronte di fondati sospetti maturati nei confronti dei propri dipendenti, provvedeva ad installare delle telecamere, con un raggio limitato di inquadratura, in un’area circoscritta del supermercato. La verifica confermava i sospetti e il datore di lavoro provvedeva a licenziare i soggetti coinvolti negli episodi di furto ai danni dell’azienda. Il provvedimento disciplinare è stato, ovviamente, impugnato e, al termine dell’iter processuale nazionale, è stata adita la Corte Europea dei diritti dell’uomo. I giudici europei, chiamati a pronunciarsi sulla vicenda, non hanno riscontrato alcuna violazione del diritto alla privacy, eccepita dagli stessi ricorrenti, ribadendo, peraltro, la liceità e la legittimità della condotta del datore di lavoro.

Tutela del patrimonio vs garanzie di riservatezza sul luogo di lavoro

Viene specificato, infatti, che le tutele poste a garanzia dei lavoratori non troverebbero riscontro ove sia proprio il lavoratore a porre in essere delle condotte illecite nei confronti della propria azienda; pertanto in questo caso, dato il fondato sospetto riguardo la commissione di furti, non ricadeva sul datore di lavoro l’onere di rendere edotti i lavoratori della presenza delle videocamere.

Perché la corte di Strasburgo ha ritenuto lecito il trattamento

L’installazione di telecamere nascoste sul luogo di lavoro è stata ritenuta ammissibile dalla Corte solo perché ricorrevano i  seguenti presupposti: vi erano fondati e ragionevoli sospetti di furti commessi dai lavoratori ai danni del patrimonio aziendale, l’area oggetto di ripresa (aperta al pubblico) era alquanto circoscritta, le videocamere erano state in funzione per un periodo temporale limitato, non era possibile ricorrere a mezzi alternativi e le immagini captate erano state utilizzate soltanto a fini di prova dei furti commessi.

Verifica occulta come extrema ratio

Dunque: quando è possibile installare un sistema di videosorveglianza occulto all’interno dei luoghi di lavoro? La videosorveglianza è ammessa solo quale extrema ratio, a fronte di “gravi illeciti” e con modalità spazio-temporali tali da limitare al massimo l’incidenza del controllo sul lavoratore. Non può dunque diventare una prassi ordinaria.

Avv. Giorgia Di Zazzo